Un quadro sintetico delle forze in campo a favore dell’educazione
Essere vivi è dono “La comunità cristiana deve assumere la responsabilità di educare all’amore in tutte le sue dimensioni affettive e sentimentali. È necessario offrire persuasivi percorsi educativi...” (M. Delpini, Proposta pastorale).
Oggi non è scontato che la famiglia trasmetta la fede e ad introduca i bambini nella vita della comunità, dopo il battesimo. Una risorsa da valorizzare sono le scuole dell’infanzia promosse da parrocchie, associazioni, fondazioni, cooperative... La loro capillare diffusione e il radicamento sul territorio diocesano testimonia un’attenzione privilegiata data ai bambini e alle loro famiglie. Senza che sia compromessa la loro specificità ed autonomia educativa, costituiscono un luogo prezioso in cui coinvolgere ‘da protagonisti’ i genitori giovani.
L’impegno educativo della famiglia e della comunità cristiana si esprime anche attraverso la “Scuola della infanzia”. L’odierna pedagogia preferisce questo termine al posto di “Scuola materna”, per precisare l’obiettivo di
questa istituzione, che non sostituisce la famiglia, specialmente la mamma, che non sempre ha tempo e mezzi per dedicarsi ai figli.
La “Scuola dell’infanzia” è abilitata a promuovere la socializzazione dei piccoli attraverso l’espansione della sfera emozionale del bambino verso legami extrafamiliari, le prime amicizie, un primo avvio alla socialità e l’inserimento nel mondo esterno. Ai genitori il compito di “accompagnarne” il cammino formativo, condividendo mete, programmi, iniziative educative.
Obiettivo per il triennio (3-6 anni) è l’educazione globale dei piccoli negli aspetti dell’individualità, razionalità, affettività, socialità e religiosità, aperta anche alle legittime domande di tutti.
L’inserto di questo numero presenta un quadro sintetico delle forze in campo a favore dell’educazione dei più piccoli nel territorio del nostro decanato, relativi a diversi comprensori scolastici. Così le nostre parrocchie che ospitano nei singoli paesi varie scuole dell’infanzia legate per tradizione alla comunità cristiana, curano l’accompagnamento anche spirituale delle famiglie, già nei primissimi anni di vita dei loro bambini.
La pastorale post-battesimale in questo arco di tempo valorizzerà il vissuto coniugale e familiare, rendendo i genitori più consapevoli del loro compito educativo sul versante della fede. Anche i piccoli, a loro modo, possono essere “protagonisti attivi” in questo percorso, perché in ogni età tutti hanno possibilità e capacità di accogliere il dono di Dio.
Agiremo d’intesa con le insegnanti e i genitori valorizzando ciò che da tempo si è sperimentato in diverse comunità, considerata la positività degli incontri studiati per i genitori e per i più piccoli. Per costoro, in particolare, attraverso metodologie adeguate (letture di immagini, racconti, audiovisivi, drammatizzazioni, disegni, piccole preghiere; e anche qualche pagina significativa della Bibbia)si aiuteranno i bambini a sentirsi amati; così impareranno anche loro a fare dono di sé per amore...
don Erminio