Nella Messa celebrata nella chiesa di Sant’Angelo l'Arcivescovo ha ricordato il Pontefice scomparso. Martedì 22 aprile, alle 17.30, in Duomo, presiederà una Messa di suffragio (diretta tv, radio e web)
«La testimonianza che Papa Francesco ha offerto in questi ultimi giorni, pur gravemente malato, andando in carcere, affacciandosi al balcone di San Pietro pur senza poter parlare, dice della tenacia nel voler svolgere il suo ministero, anche in carrozzina, per dire che Gesù è risorto».
Con queste parole, l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha aperto la sua omelia nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, durante la celebrazione del Lunedì dell’Angelo. Una riflessione intensa, carica di affetto e gratitudine per il Pontefice scomparso.
«Il suo servizio alla Chiesa lo ha preso totalmente – ha proseguito – e, in questa consegna totale, egli ha trovato la sua vita e la sua gioia. Il Signore chiede tutto e quello che offre è la vita vera, la felicità per la quale siamo stati creati. Possiamo ricordare Papa Francesco come uno che ha dato tutto».
Delpini ha poi voluto riprendere uno dei desideri più volte espressi da Francesco: «Ricordatevi di pregare per me, diceva spesso. È quello che vogliamo fare oggi e nei prossimi giorni, con semplicità e gratitudine».
Il nome stesso del Papa, Francesco, è per l’Arcivescovo una sintesi del suo pontificato: «Come il santo di Assisi che si è conformato a Gesù fino alle stimmate, e con la sua perfetta letizia, anche in mezzo al dolore fisico e all’impopolarità. Papa Francesco ha cercato di mostrare in questi anni e in tutte le situazioni questo programma di vita. Noi siamo certi che ha ricevuto ciò che è stato promesso, la felicità per cui è stato creato come noi tutti».
Un legame speciale con Milano
Nel dialogo con i giornalisti al termine della celebrazione, Delpini ha ricordato la vicinanza che Papa Francesco ha sempre mostrato verso Milano, fin da quando, il 7 luglio 2017, lo nominò Arcivescovo della diocesi ambrosiana.
«Quando è stato nella nostra città, il 25 marzo 2017 – ha ricordato – io ero Vicario generale della Diocesi con Arcivescovo il cardinale Scola. Quella giornata è stata memorabile: si è avuta l’impressione che tutta Milano partecipasse. La sua presenza ha lasciato una traccia significativa».
Delpini ha riconosciuto che alcune posizioni del Papa, soprattutto in ambito sociale, non sono sempre state comprese da tutti: «Non so se sempre tutti i milanesi hanno voluto bene a Papa Francesco. Alcune sue insistenze – quella per i migranti, per i poveri – forse hanno lasciato un po’ di disagio. Ma credo che proprio questo fosse ciò che il Papa voleva: scuotere, interpellare».
Infine, un pensiero è andato anche alla canonizzazione di Carlo Acutis, sospesa a causa del lutto, e al Giubileo degli Adolescenti: «Acutis è già santo, quindi per lui non cambia molto. Andrò comunque al Giubileo con il passaggio della Porta Santa di San Pietro insieme ai nostri 7000 ragazzi della Chiesa ambrosiana».